martedì 7 maggio 2013

Idropittura

Nonostante il nome possa non essere familiare a tutti, l’idropittura è tra le tipologie di pittura più diffuse per tinteggiare le pareti domestiche. L’ideale per il fai da te.
Molti conosceranno le tempere, utilizzate per superfici meno a vista ed ambienti “riservati” come cantine o garage. Si tratta di una tipologia di pittura più economica, che con il tempo tende a rovinarsi e richiede, per ogni nuova mano, di rimuovere la vernice residua.
Quali sono i vantaggi dell’idropittura rispetto alle tempere? Ma soprattutto, cos’è l’idropittura? Molti di noi conoscono l’idropittura semplicemente come pittura, non frequentando negozi specializzati o non essendosi mai cimentati in un’operazione di tinteggiatura. Eppure le idropitture sono tra le tipologie di vernici più diffuse sul mercato.
L’idropittura è una tipologia di pittura che richiede la diluizione in acqua prima dell’uso. Si acquista generalmente bianca e concentrata, mentre per ottenere i diversi colori si aggiungono spesso piccole quantità di colore durante il processo di diluizione.
Sul retro del barattolo è solitamente riportata la quantità d’acqua necessaria alla diluizione, che può variare anche in rapporto al mezzo utilizzato nella tinteggiatura. Si raccomanda, in ogni caso, di valutare in fase preliminare la quantità di pittura che andremo ad utilizzare, poiché la pittura diluita non può essere conservata per troppo tempo.
L’idropittura colorata è preparata con appositi tintometri dai colorifici. Quella bianca può avere differenti “punti di bianco”, dal bianco puro sino a tonalità avorio o più “sporche”.
L’idropittura è costituita da cariche, pigmenti, additivi, antimuffe, addensanti e resine. Tra le resine si impiegano soprattutto le resine acriliche o le resine da esse derivate, mentre un’alternativa sono i polivinilacetati, polimeri ricavati dall’acetato di vinile.
Tra i pigmenti, il più utilizzato è il biossido di titanio, cui si ricorre per ottenere il bianco.Con le idropitture saremo inoltre in grado di produrre diversi “effetti speciali”: dallo stile rustico al bucciato o al graffiato, grazie anche alla presenza di particolari addensanti.Impariamo ora a conoscere le diverse tipologie di idropittura.

Tipologie

Le idropitture sono solitamente classificate in poche tipologie base. Eccole qui:
  • Traspirante: si utilizza per ambienti molto soggetti a formazione di condensa, quindi particolarmente umidi. Offre adesione e traspirabilità, ed impedisce il formarsi di muffe. E’ consigliata per tinteggiare gesso, stucco, cemento e intonaco di bagni, cucine, soffitti e pareti soggette a vapori acquei.
  • Lavabile: può andar bene per qualsiasi ambiente della casa, e garantisce alle pareti resistenza allo sfregamento e un piacevole aspetto vellutato. E’ perfettamente lavabile anche con un semplice panno inumidito, idrorepellente ed a elevata copertura. Particolarmente utilizzata per le tinte forti o i locali di prestigio. Si applica su gesso, cartongesso e svariati tipi di supporti a base cementizia. E’ composta da resine acriliche in emulsione, cellulose, battericidi e pigmenti pregiati dalla resistenza elevata.
  • Superlavabile: coniuga i tanti vantaggi dell’idropittura lavabile con un elevato potere coprente, unito a una grande resistenza al lavaggio ed allo sfregamento. Al contrario dell’idropittura lavabile, non adatta ad ambienti esposti agli agenti atmosferici, la superlavabile è utilizzabile per le pareti esterne, garantendo anche una buona idrorepellenza.
  • Igienizzante: è a base di resine acriliche e svolge un’azione igienizzante e antimuffa. Si utilizza normalmente per tinteggiare le pareti di locali pubblici, scuole ed ospedali, mentre in casa è da raccomandare nel caso di allergie.
  • Termoisolante o idropittura termica: come suggerisce il nome, consente una trasmissione termica molto ridotta grazie alla presenza nel composto di microsfere cave di vetro. Questa tipologia di idropittura evita anche la formazione di condense, ovvero di vapore acqueo concentrato nei punti esposti a nord o negli angoli della casa, sui quali tendono a svilupparsi batteri e muffe. L’idropittura termoisolante mantiene calde le pareti riducendo lo sbalzo termico tra l’interno e l’esterno, nell’ottica di un risparmio energetico maggiore. E’ molto adatta ad ambienti in cui tende a formarsi vapore.

Preparare le pareti

Tinteggiare la casa: croce e delizia dell’hobbista. In tanti, prima o poi, si saranno imbattuti in quest’esigenza, preoccupandosi di vagliare una serie di possibilità per la scelta della pittura giusta da utilizzare.
Dipingere le pareti di una casa, infatti, non significa soltanto possedere buona manualità, ma anche imparare a “leggere” gli ambienti, cercando di identificare la tipologia di pittura più adatta alle nostre esigenze ed alle necessità dell’ambiente.
Per questioni di praticità la soluzione ideale per le nostre esigenze può rivelarsi l’idropittura. Ottima coprente, di lunga durata, difficilmente attaccabile dallo sporco, facile da lavare. Tuttavia, prima di dipingere, dovremo preoccuparci di predisporre adeguatamente le pareti, affinché il nostro intervento sia realmente efficace. Scopriamo come.
Si cominci togliendo tutte le eventuali tende, e coprendo i mobili con teli protettivi, meglio se in plastica. Tutti i mobili, per una questione di praticità, andranno ammassati al centro della stanza.
Se in alcune aree delle pareti è presente muffa, disinfettiamo con della candeggina almeno un giorno prima, lasciando asciugare bene. E stando attenti a non respirare i vapori tossici della candeggina. Altra possibilità, se la muffa è relativamente poco estesa, è quella di raschiarla con una spatola, per poi ricorrere a degli spray antimuffa.
Quindi, il giorno stabilito per l’”opera”, si passa ad occuparsi delle pareti. A seconda della tipologia di pittura utilizzata, infatti, potrebbe essere necessario lisciare o trattare le pareti in modo adeguato.
Ci sono idropitture che consentono di operare direttamente “a freddo”, risparmiandoci operazioni preliminari. Prestiamo comunque attenzione anche alle prese della luce, da coprire con nastro adesivo, ed ai pavimenti pregiati, come i parquet. Il nastro-carta va passato anche su telai di porte, battiscopa o finestre, sempre per evitare macchie.
Quando i muri da tinteggiare sono già colorati, verifichiamo che la tinta che stiamo utilizzando sia compatibile con quella presente sulla parete: se una parete è già dipinta ad idropittura possiamo tranquillamente dipingerci su, mentre ad esempio nel caso di presenza di tempera potrebbe essere necessaria una carteggiatura accurata della parete o una levigatura per eliminarne ogni traccia.
Quando poi pensiamo di voler dipingere su della carta da parati, preoccupiamoci che sia in buone condizioni, per non andare incontro a spiacevoli sorprese. Rimuovere la carta da parati sarà possibile grazie a prodotti specifici che ci permetteranno di strapparla senza difficoltà.
La presenza di buchi o crepe, invece, richiederà una semplice passata preliminare di stucco.

Dipingere le pareti

Fatto quanto indicato in precedenza si passa finalmente alla fase “operativa”. Prima fondamentale operazione da compiere sarà la preparazione del fondo. Un buon fondo, infatti, servirà per ottimizzare la resa della tinta scelta e facilitare il processo di tinteggiatura.
Il fondo si stende utilizzando un apposito fissativo, da stendere sull’intera superficie da pitturare. Sarà bene anche ricorrere ad un liquido isolante, per evitare formazioni di salnitro.
Una volta completata la fase preliminare di trattamento si può procedere con la vera e propria tinteggiatura, applicando il colore. Il colore, accuratamente diluito in precedenza, andrà passato sulle superfici da dipingere per tre volte. Solitamente per le prime due “mani” si utilizzerà una pittura leggermente più diluita.
Utilizzando quali pennelli? Diverse sono le opzioni. Anzitutto possiamo imbiancare a pennello, utilizzando la cosiddetta pennellessa. Ci basterà, per superfici non troppo estese con pareti regolari, una pennellessa larga più o meno 15 cm, supportata da una pennellessa più piccola per le rifiniture o i bordi.
Per le pareti “difficili”, ad esempio le porzioni dietro ai caloriferi, si ricorra a pennelli ricurvi. Stiamo attenti anche alla scelta della qualità del pennello, da valutare in rapporto alle setole e ai manici.Con la pennellessa si dipinge partendo dal soffitto e procedendo per piccole porzioni dall’alto verso il basso.
Seconda possibilità è l’utilizzo del rullo, da maneggiare con un manico di prolunga. Anche qui si procede imbiancando a piccole porzioni. Per le rifiniture si utilizzano rulli più piccoli.
Prima dell’acquisto, in ogni caso, teniamo in considerazione le dimensioni dell’ambiente da tinteggiare. Terza soluzione sono le pistole a spruzzo o i rulli dotati di un serbatoio-manico, da utilizzare però con cautela per evitare danni o imprevisti.
Qualsivoglia sia la soluzione scelta, lavoriamo sempre di giorno, cercando di finire il lavoro per zone ed evitando sgocciolature. Per l’asciugatura saranno necessarie alcune ore, dopodiché potremo procedere con la mano successiva.

Suggerimenti per l’acquisto e l’uso

Nell’acquistare il nostro barattolo di idropittura preoccupiamoci di leggere l’etichetta, su cui è indicato il peso del fusto, il tempo di asciugatura e le giuste proporzioni per diluire la pittura, oltre ad un’altra serie di utili informazioni.
In ogni caso non risparmiamo le domande al negoziante o al personale specializzato, chiedendo anche lumi sulla lavabilità, sulla resistenza all’umidità, alla luce ed agli alcali.
Sul mercato troveremo una gamma molto ampia di pitture, sia per interni che per esterni. Prestiamo attenzione anzitutto a questo fattore, per non ritrovarci con un acquisto sbagliato.
Valutiamo poi il tipo di lucentezza che vogliamo renda la nostra pittura, meglio se osservando una parete già tinteggiata. Ci sono varie tipologie in tal senso, dalla pittura opaca, non riflettente, a quella a guscio d’uovo, sino alla pittura satinata, molto facile da pulire, alla semipatinata ed alla patinata, più lucente.
Osserviamo accuratamente lo schema dei colori delle idropitture, cercando di immaginare la nostra parete già tinteggiata con il colore da noi individuato. L’ideale sarebbe poter osservare il colore nelle diverse condizioni di luce, sia naturale che artificiale. Teniamo conto anche del fatto che ogni colore ha una propria resa per una certa tipologia di ambiente.
Quindi…non acquistiamo subito! Ricordiamo anche che ogni colore, rispetto al campione, potrà avere su parete una resa più o meno fedele. Una nota anche per quel che riguarda le quantità: portiamo con noi, al momento dell’acquisto, indicazioni sulle dimensioni delle stanze da tinteggiare, per offrire agli addetti una chiara visione delle superfici da verniciare.
Questo permetterà loro di suggerirci la giusta quantità di pittura da acquistare. Per chi non fosse ancora dotato di applicatori, ricordiamo che le soluzioni sono molteplici: si va dai pennelli ai rulli, sino ai pennelli a cuscinetto.
Anche qui, facciamoci consigliare e cerchiamo di provare personalmente. Prima dell’apertura del barattolo preoccupiamoci poi di agitarlo adeguatamente.E al momento della diluizione dell’idropittura impariamo a guardare le percentuali.
Diluizione 10%, ad esempio, indica una proporzione 1 a 10 (es: 10 litri di pittura ed 1 di acqua). Si utilizzeranno ovviamente, durante il processo, due secchi. Non diluiamo la pittura direttamente nel barattolo della vernice, per non ritrovarci con troppa pittura diluita che poi non utilizzeremo.
Mentre diluiamo, mescoliamo con un bastoncino per rendere la pittura omogenea: il punto sarà giusto quando, intingendo il pennello, cadrà da quest’ultimo un filo di pittura sottile e continuo.

PREPARARE LA PITTURA

Considerate che ogni litro di vernice copre all’incirca 30 mq!
In commercio esistono differenti tipologie di pitture. Quelle più diffuse sono le pitture a calce e le vernici a tempera. Le prime sono costituite da una “base” di calce, sciolta poi in dell’acqua con o senza gesso. Le seconde, invece, sono tra le più economiche sul mercato ma non sono vernici lavabili (al contrario delle pitture a calce). Vediamo ora qualche altra tipologia:

idropitture lavabili: molto utilizzate per gli interni, ci consentono di rimuovere lo sporco lavando la parete. Si vendono già diluite o richiedono di essere da noi diluite con dell’acqua.
idropitture traspirabili: Anch’esse molto utilizzate per gli interni, sono l’ideale per bagni e cucine, ambienti in cui può concentrarsi una notevole umidità; come il nome stesso suggerisce, tali pitture hanno la proprietà di lasciar traspirare l’umidità;
idropitture termoisolanti: ideali contro le condense e per mantenere la temperatura interna di una stanza; tutte le idropitture, comunque, sono solitamente bianche, e per ottenere i colori si aggiungono piccole quantità di colore;
idropitture igienizzanti: si tratta di idropitture traspiranti realizzate con resine acriliche; questa tipologia di idropittura è molto adatta a contesti come ospedali e locali pubblici per via delle sue proprietà igienizzanti;
pitture ai silicati: Lavabili e trasparenti, sono solitamente traspirabili, e molto utilizzate in circostanze come i restauri;
vernici ecologiche: Indicate per chi vuole utilizzare componenti non tossiche: queste vernici sono infatti composte solo da sostanze naturali;

Attrezzi pittura delle pareti

Gli attrezzi del mestiere per la pittura delle pareti sono:
  • una pennellessa
  • pennelli per i ritocchi
  • un rullo una griglia ed una bacinella bassa
  • carta di giornale o plastica per proteggere il pavimento
  • nastro di carta adesiva per proteggere lo zoccolino gli stipiti e tutte le parti che non vogliamo che siano toccate dalla pittura
  • una scala o, meglio, un piccolo ponteggio.
Il primo lavoro da fare e’ quello di isolare con il nastro di carta adesiva gli interruttori, le prese, i caloriferi, i battiscopa, gli stipiti delle porte e delle finestre eventuali regolatori della temperatura o altri aggeggi inseriti nei muri e che non volete che vengano pitturati.
Sarebbe anche opportuno ricoprire con fogli di giornale o fogli di cellophane sia le porte che le finestre ed i pavimenti, giuntando con lo scotch i fogli l’uno con l’altro per non farli muovere.
Se i muri sono nuovi sarebbe bene passare una mano di fissativo altrimenti e’ opportuno lavare le pareti se sporche e impolverate oppure passare un antimuffa se si nota presenza di muffe.
Comunque in ogni caso sarebbe opportuno areare bene la stanza prima di iniziare a pitturare.
Ricoprite porte e pavimenti con fogli di giornale o cartoni, preferibili in quanto permettono di muoversi agevolmente senza che si spostino. Come ogni buona pratica prima di tutto occorre l’analisi è quindi è necessario valutare le condizioni delle pareti.
Inutile dire che se vi sono chiodi e tasselli, vanno tolti e che eventuali sconnessioni, crepe o buchi nel muro vanno riempiti con carta di giornale (se grandi) e quindi stuccati, fatti asciugare e poi carteggiati bene.
Se poi le pareti sono coperte da tappezzeria, non rassegnatevi a lasciarla sotto, sarebbe un grave errore. Va tolta con tanta pazienza.

Imbiancare una stanza

Per imbiancare le pareti di casa dobbiamo per prima cosa procurarci l'idropittura da utilizzare, si può scegliere tra: tempera, idropittura lavabile, idropittura traspirante. La tempera è molto economica ma è poco coprente, con il tempo sfarina e prima di reimbiancarci sopra va carteggiata, va bene per locali di poca importanza quali cantine garage etc.
L'idropittura lavabile è ottima per pitturare gli interni, è molto coprente ed ha una buona resa nel tempo, inoltre eventuali macchie possono essere lavate senza asportare la pittura. L'idropittura traspirante è adatta per bagni, cucine e locali umidi in genere.
L'idropittura è generalmente bianca e concentrata, per ottenere dei colori particolari esistono delle apposite bottiglie di colore da aggiungere man mano che si diluisce con acqua. Le parti di acqua da usare per diluire al tempera sono riportate sul barattolo e variano a seconda del mezzo utilizzato per tinteggiare, pennello, rullo o pistole a spruzzo, per agitare la tempera possiamo usare un bastone, un pennello dal manico lungo o una frusta apposita da montare sul trapano. 

Prima di imbiacare bisogna preparare le pareti: bisogna eliminare tracce di polvere,ragnatele ed altro con una scopa pulita, nel caso ci sia della muffa questa deve essere raschiata con una spatola, lo stesso vale per eventuali scaglie di pittura precedente, la superficie va quindi livellata con carta vetrata. Le parti di parete che presentavano della muffa vanno trattate con appositi spray antimuffa.
Prima di imbiancare un muro nuovo bisogna dare il fissativo che consente di renderlo meno assorbente e quindi di consumare meno pittura e far si che questa si asciughi in modo uniforme, il fissativo va passato anche su intonaci che tendono a sfarinarsi e su vecchie pitture a tempera.
Buchi o crepe sui muri devono essere riempiti con dello stucco, per i buchi molto grandi bisogna riempirli, in fondo, con carta di giornale bagnata e poi con lo stucco, questo asciugandosi si ritira screpolandosi o lasciando delle fossette che vanno livellate con altro stucco e poi carteggiando. Interruttori e prese devono essere ricoperti con nastrocarta, dove è possibile, smontare le mascherine in plastica oppure ottone e nastrare il supporto. Il nastrocarta va passato su: battiscopa, telai di porte e finestre e quant'altro possa essere macchiato. Per ricoprire i mobili ci sono in commercio appositi teli, in alternativa potete tagliare ed incollare con il nastrocarta i sacchi della spazzatura tipo condominiale. Ricoprite porte e pavimenti con fogli di giornale o cartoni, preferibili in quanto permettono di muoversi agevolmente senza che si spostino.
L'imbiancatura viene classicamente fatta con il pennello, anche se è più corretto parlare di pennellessa, o a rullo. Per imbiancare a pennello, in caso di pareti regolari e senza pilastri , basta una pennellessa da quindici cm di larghezza, se ci sono pilastri ed angoli bisogna usare anche una pennellessa piccola per muoversi agevolmente su piccole superfici o per rifinire i bordi attorno a porte o finestre. Si comincia ad imbiancare il soffitto e poi si scende dall'alto verso il basso, si procede per piccoli porzioni, pennellando dolcemente senza far schizzare la pittura e senza depositarne un quantitativo eccessivo, le pennellate della prima mano devono essere verticali mentre quelle della seconda orizzontali.
Per imbiancare a rullo oltre al rullo, magari anche uno piccolo, occorrono la vaschetta, la griglia e un manico di prolunga per imbiancare soffitto e pareti senza scale. Per imbiancare a rullo l'idropittura è più diluita e se si lavora velocemente schizza ovunque. Immergete il rullo nella pittura, strizzatelo sulla griglia e poi iniziate ad imbiancare a piccole porzioni facendo attenzione a non lasciare spazi tra una traccia e l'altra, non ha importanza il verso l'importante è che le due mani siano incrociate.
Recentemente per imbiancare si trovano in commercio pistole a spruzzo o rulli con manico serbatoio ed altri dispositivi, prima di utilizzarli occorre fare molta pratica per evitare che la pittura coli e sia molto difficile da recuperare. Iniziate ad imbiancare dalle stanze meno frequentate, come sgabuzzini, bagni di servizio eccetera, in questo modo arriverete già pratici alle stanze più esposte. Se vi piace usare i colori, mettete da parte in una bottiglia di plastica una parte dell'idropittura che può tornarvi utile in caso di ritocchi successivi, ricordate inoltre che il soffitto più scuro delle pareti fa sembrare la stanza più bassa viceversa il soffito più chiaro la farà sembrare più alta.